Pictet-European Sustainable Equities
L’Europa delle opportunità
Nel vecchio continente la ripresa economica non si manifesta di certo in modo omogeneo: se da un lato in Germania si registrano un miglioramento del tasso di crescita, un tasso di disoccupazione ai minimi storici, un aumento delle retribuzioni e la conseguente crescita dei consumi, nel resto dell’area la view rimane incerta. Il Referendum Brexit di oggi alimenta una certa inquietudine sui mercati. I tagli dell’offerta hanno spinto il petrolio verso un nuovo massimo annuale in area 50 dollari al barile, spinta che però non si è trasmessa anche ai titoli energetici o ad altri settori legati alle commodity, forse per timore di un rallentamento economico. Per contro, buone performance sono state messe a segno da settori orientati alla qualità come sanità, beni di prima necessità e assicurazioni.
In tale contesto, esporsi all’azionario europeo presenta certamente alcuni elementi di criticità, ma tra le possibili opportunità di investimento proposte da Pictet emerge un fondo che, sfruttando strategie operative piuttosto sofisticate, è riuscito a guadagnarsi un bel 100 di score all’interno della sua categoria e cinque corone BRating: il Pictet-European Sustainable Equities.
Il fondo di prefigge lo scopo di ottenere una crescita di capitale attraverso l’acquisto di azioni europee di società che fanno parte dell’indice MSCI Europe; tra queste vengono selezionate quelle che operano secondo principi di sviluppo sostenibile, poiché si ritiene che possano offrire rendimenti superiori alla media generando flussi di cassa costanti, e che siano meno colpite dal peggioramento del contesto economico, e quindi più propense a sovraperformare nel lungo periodo, in virtù di un vantaggio competitivo. Per tale motivo la gestione del fondo è da considerarsi attiva. La costruzione del portafoglio si basa su un approccio quantitativo, che implica la sovra-ponderazione delle società caratterizzate da una giudizio di sostenibilità relativa superiore alla media e la sotto-ponderazione o l'esclusione di quelle caratterizzate da un giudizio inferiore alla media.
Anche se da inizio anno le performance rimangono in terreno negativo, nel medio termine sono tutt’altro che trascurabili, avendo sostanzialmente raddoppiato il capitale in cinque anni. È necessario però prestare attenzione alla volatilità, che mediamente si attesta tra il 15 e il 20%. Limitando l’analisi alle ultime settimane, emerge che la selezione dei titoli ha dato buoni risultati e il fondo ha sovraperformato l’indice MSCI Europe grazie soprattutto all’esposizione al Regno Unito, alla Germania e alla Spagna.
Poiché il differenziale di rendimento con il benchmark è sistematicamente positivo, il comparto rappresenta una buona soluzione per esporsi all’azionario europeo, posto che comunque il fondo presenta le caratteristiche tipiche dell’investimento azionario, cioè una rischiosità medio-alta e un orizzonte temporale medio-lungo, infatti il SRRI è pari a 6 su 7 e il mantenimento delle quote è consigliato per almeno 5/7 anni: è quindi adatto unicamente a investitori disposti a tollerare le oscillazioni mercato e che presentano una bassa avversione al rischio o che desiderano diversificare un portafoglio con piccoli investimenti aggressivi.