02/10/2014

Information Ratio: adesso approfondiamo

Come è calcolato, come si interpreta, chi è premiato da questo indicatore

Come più volte ribadito quest’anno sarà l’Information Ratio a determinare la classifica del concorso. Nell’articolo introduttivo abbiamo illustrato come questo indicatore si collochi nella categoria delle RAPM, ovvero le misure di performance corrette per il rischio. Entriamo in questa occasione nel merito delle tecnicalità di calcolo.
 L’IR è definito come il rapporto fra l’extrarendimento conseguito dal portafoglio dell’investitore rispetto al benchmark e la Tracking Error Volatility, la sua standard deviation.
 
A numeratore di questo rapporto è espresso quindi l’extrarendimento, definito come la differenza fra il rendimento annualizzato del proprio portafoglio e il rendimento del parametro di riferimento, in questa edizione del concorso un indice composto per il 70% dall’indice BR Obbligazionari Area Euro - Corporate e Governativi e per il 30% dall’indice BR Azionari Globali (Mercati Sviluppati) - Large & Mid Cap. La funzione del numeratore è quella di misurare quanto i risultati conseguiti dal gestore attivo si discostino da quanto si potrebbe ottenere seguendo passivamente il benchmark. Il rendimento espresso su base annua conseguito tra il periodo 0 e T è calcolato in regime di capitalizzazione composta:
 
Dove V indica il valore dello strumento ed m il numero di anni, o la frazione di anno intercorsi fra 0 e T.
A denominatore figura invece la TEV, lo scarto quadratico medio annualizzato degli extrarendimenti del fondo rispetto al benchmark. È calcolata come la radice quadrata della media delle differenze giornaliere  ai, tra gli extrarendimenti e il loro valor medio. Il risultato è poi moltiplicato per la radice quadrata di 255, fattore di annualizzazione legato al numero di giorni di quotazione in un anno.
 
La Tracking Error Volatility identifica il rischio con la volatilità degli extrarendimenti, mettendo in evidenza l’abilità del gestore di realizzare sovra-performance mantenendo un’elevata correlazione con l’andamento del benchmark. La logica sottostante è quella di premiare coloro che riescono a realizzare rendimenti aggiuntivi costanti minimizzando pertanto il rischio di discostarsi negativamente dal benchmark.
Un Information Ratio elevato esprime, in altre parole, la capacità del gestore di conseguire rendimenti maggiori rispetto al proprio parametro di riferimento e al contempo di saper contenere la volatilità relativa, ottenendo con costanza performance migliori.
Rispetto allo scorso anno l’obiettivo muta radicalmente, passando dalla pura ricerca del risultato assoluto, alla massimizzazione di un parametro relativo, l’Information Ratio. Nei soli casi in cui i valori sono negativi, ove l’IR perde di significatività, come già illustrato, si riterrà valido ai fini delle classifiche l’extrarendimento conseguito.
In bocca al lupo a tutti i concorrenti per la nuova sfida.

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